NIDO

“Sono arrivata a capire che fare nido non significa stabilire una casa permanente ma piuttosto è l’arte di vivere con leggerezza sul pianeta. Il nostro ambiente protegge la nostra vulnerabilità, ci offre un rifugio, nutre e sostiene i nostri sogni. Questo bisogno rappresenta la dimensione più profonda dell’abitare. Dare veramente una casa a sé stessi esprime e risponde a questo desiderio per un nido e un guscio. “Soltanto se siamo capaci di abitare, possiamo costruire” ha scritto Heidegger”.  Da ‘Nesting. Fare il nido’ di Sarah Robinson

La mia ricerca si interroga sulla possibilità di concepire il il nostro pianeta come un Nido, dove la Natura non è un bene a nostro servizio da poter sfruttare e consumare a proprio piacimento ma rifugio in cui sia l’uomo che il mondo vegetale e animale possono ricercare una dolce e intima serenità, in cui ci si prende cura a vicenda. Ognuno di noi è identico a tutto ciò che lo circonda. Noi siamo il tutto. Siamo fatti con le stesse cose di cui è fatto il pianeta. Siamo il pianeta. Siamo la foresta. Siamo l’albero. Siamo la formica. Siamo il batterio, nel vero senso della parola. Siamo fatti per il 99 % di batteri e per 1 % scarso di noi stessi (le nostre cellule). Ci vediamo come un esseri umani ma potremmo vederci solo come un batterio al 99 %. Qual è allora la nostra identità se non il tutto di cui facciamo parte?

Attraverso fotografie d’archivio della mia infanzia, immagini rifotografate, collage e scansioni di piccole parti di natura, racconto le fasi della vita cercando di far emergere le affinità, le intersezioni, le zone di contaminazione. La nascita, la crescita, la ricerca e costruzione di una casa, la fragilità, la sensualità ed erotismo, l’unione e separazione, il lento scomparire e morire.