CORPI CELESTI

La metafora dell’uomo come albero capovolto, che affonda le sue radici in cielo e si protende con i suoi rami verso la terra è presente in tante culture e tradizioni, nella letteratura, nelle religioni orientali, nella filosofia. Ne parla Dante nel Purgatorio, Platone nel Timeo, Jung nel precorso di crescita e integrazione. 

Questa serie di ritratti invita ad un mutamento di prospettiva, un rovesciamento dello sguardo con l’idea di trasmettere un senso di evanescenza, spazio, fusione tra l’uomo e il cielo.

Aiutandomi con la lunga esposizione e la distorsione delle proporzioni posizionando la camera a terra, ho fatto muovere le persone nello spazio per creare dei corpi che danzano nel cielo, corpi che si evolvono, che si trasformano. Piante celesti.